L’Unione Europea mira, entro il 2050, a raggiungere quella che viene definita neutralità climatica ovvero zero emissioni di origine antropica attraverso una compensazione pari al 100% tra emissioni prodotte e assorbimento di carbonio.
Si tratta di una sfida ambiziosa quanto necessaria che sta impegnando tutti i governi delle nazioni, sia a livello di sensibilizzazione sull’impatto che hanno le azioni dei singoli sia a livello di modelli di business alternativi che permettano la transizione ad un’economia green.
La tutela del pianeta, la garanzia di salute e risorse per le generazioni che verranno dipenderanno anche dalla capacità delle imprese di investire in prodotti legati alla circolarità, avvantaggiandosi della tecnologia e dei vantaggi offerti dal digitale.
Per il conseguimento di un obiettivo così sfidante, ovviamente, giocherà un ruolo decisivo l’impegno delle aziende nell’innovazione, nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni che tengano conto di molti aspetti, la provenienza e l’origine della materia prima ad esempio, l’impatto dei processi di produzione, il risparmio energetico e delle risorse in generale.
Riduzione, riuso, riciclo e recupero sono le 4R che guideranno la transizione economica verso il modello circolare.
La situazione nel nostro paese segna ancora un rallentamento che riflette le diverse condizioni sociali ed economiche del territorio che rendono più lenta e complessa la transizione aziendale verso la sostenibilità, soprattutto per quelle aziende che devono sopportare costi elevati per passare a un modello a zero emissioni.
Una spinta decisiva sarà sicuramente rappresentata dai 209 miliardi di euro del Recovery Plan di cui l’Italia potrà beneficiare per procedere speditamente verso lo sviluppo sostenibile.
I vantaggi della sostenibilità aziendale non riguardano esclusivamente il contributo concreto alla causa ambientale ma riguardano anche processi più efficienti, abbattimento degli sprechi, risparmio monetario sulle risorse, creazione di valore in termini sociali, visto che la sostenibilità riguarda direttamente la qualità di vita delle persone.
Plados Telma è un’azienda che produce lavelli da cucina dal 1991. Sin dalla nascita, si è impegnata a portare sul mercato prodotti ecologici, a prezzo competitivo, che consentano di ottenere risparmio idrico ed energetico, migliorino la qualità di vita delle persone, investendo in modo incisivo su ricerca e sviluppo, allo scopo di perseguire concretamente l’obiettivo di ridurre, riusare, riciclare e recuperare.
L’impegno green non riguarda solo il prodotto ma anche l’azienda stessa; l’azienda copre il 40% dei propri consumi elettrici con l’energia rinnovabile da fotovoltaico, risparmiando così l’emissione di circa 300 tonnellate di CO2 in un anno.
Grazie alla produzione di lavelli green, al riuso degli scarti industriali e al risparmio energetico ottenuto con la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, abbiamo ricevuto nel 2022 il Premio Innovazione Smau.Non un traguardo ma una motivazione in più per spingere nella direzione della sostenibilità con la creazione di prodotti sempre più green nei confronti dell’ambiente, sempre più responsabili dal punto di vista sociale.